Un personaggio racconta di se e della sua timidezza, "mettendo in piazza", in un crescendo di comicità, i suoi problemi infantili e adolescenziali:
Che dire quando i parenti della tua infanzia riescono a segnarti tutta una vita? Cosa pensare quando, a fissarti, ci sono due occhioni, uno blu e l'altro rosso, di un bidé indiscreto? Quando a lasciarti senza parole è la balbuzie, senza sorriso la carie? Che fare quando del tuo sfogo poetico rimane solo lo sfogo? Un personaggio si trova in attesa, insieme al pubblico presente, di qualche cosa o qualcuno; un dottore, forse. Nell’attesa, si confida ai presenti parlando di sé, della sua timidezza e dei guai che gli ha procurato, delle sue sventure paradossali, ma anche dei suoi sogni e dei suoi ricordi che, nel fluire comico dello spettacolo, assumono una consistenza via via più poetica. La sua timidezza è il pretesto per entrare nel tema più ampio delle problematiche adolescenziali. Un punto di partenza è certamente l'identificazione del proprio pregio e del proprio difetto interiore ed esteriore, trasformati successivamente in elementi scenici. Attraverso i diversi linguaggi della comicità, da quella gestuale alla comicità poetica del surreale, in un crescendo che valorizza sempre più i contenuti e i sentimenti del personaggio, la rappresentazione scenica offre l'opportunità di affrontare quelle problematiche solitamente nascoste nell'intimo, adottando il punto di vista dell'ironia.
Il costo del biglietto è di 5 euro.
La durata media dello spettacolo è di circa un'ora.