È successo, qualcosa è successo. Un contatto, un’apertura, la possibilità concreta di una trasformazione, una nuova comprensione delle cose, il mondo è stato improvvisamente chiaro e concreto per un intero istante, tutto è finalmente successo.
Chi poteva immaginare che dopo non sarebbe cambiato niente?
La macchina del quotidiano ha bisogno di molte cose. Ci sono orari da rispettare, incontri, rapporti da mantenere, apparecchi a cui rispondere, distrazioni obbligatorie, c’è un corpo da nutrire, truccare, portare in giro, a volte semplicemente trascinare, e c’è un elenco ancora lungo di necessità e convenzioni che non è possibile fermarsi a considerare, perché la macchina del nostro quotidiano, di occidente in crisi e privilegiato, ha bisogno soprattutto di non lasciarsi coinvolgere.
Attraverso il tessuto di questo cerimoniale, abbiamo iniziato a immaginare un lavoro fatto di frammenti, di figure che faticano a riconoscersi e toccarsi, intime eppure distanti, ospiti della propria vita o di quella degli altri. Due di queste figure però hanno preso il sopravvento, come spesso capita, proprio all’inizio del lavoro, sono diventate subito importanti e hanno costruito un mondo preciso attorno a sé, da cui osservare quello di oggi.
Sulla soglia di un futuro non lontano dal nostro, un uomo e una donna si incontrano, creano una relazione fatta di domande, provano ad attraversare i confini personali, a costruire un tempo privato in cui sia ancora possibile ritrovarsi. In questo primo studio abbiamo misurato le parole di quell’incontro, ci siamo confrontati con il disegno di un domani non ipertecnologico, in cui il distacco dalle proprie emozioni e la distanza nei confronti degli altri hanno fatto da antidoto anche ai più grandi cambiamenti.
Barbara Roganti, Andrea de Luca
Andrea de Luca: attore e cantante, da tempo conduce una ricerca personale sull'uso della voce. Ha studiato con maestri di orientamento diverso, dal canto classico (Maria Minetto, Massimo Sardi), alla ricerca e sperimentazione (Roy Hart Théatre), al canto difonico (Tran Quang Hai). Ha realizzato e interpretato in assolo diversi spettacoli (Esiste la primavera-omaggio a Franco Fortini; Thomas Becket; Macbeth Primo Atto; Roberto Altemps; Songs of Experience) e dirige seminari e laboratori sulla vocalità. Ha lavorato con Leo de Berardinis, Gabriel Alvarez, Bruno de Franceschi, Elena Bucci, Marco Sgrosso, Aldo Tarabella, Lorenzo Brusci, Carluccio Rossi, Theodoros Terzopoulos, Butch Morris, Gigi Dall'Aglio, Andrès Morte, Maria Ellero, Germana Giannini, Gabriele Duma, Fabio Biondi, Matteo Belli e altri.
Barbara Roganti: attrice e autrice teatrale, si interessa in modo particolare di paradossi del linguaggio e del rapporto tra scrittura scenica e drammaturgia. Ha lavorato con Marco Baliani (regista assistente a La famosa invasione degli orsi in Sicilia, La pelle, Di scomode parole, La cena in Emmaus), Maria Maglietta (La Strada delle tartarughe, Il mondo offeso, La pelle della luna, Lo Straniero), Renata Palminiello (drammaturgia del progetto Transire), Mimmo Cuticchio (Le vie per Roncisvalle), La Camera Chiara e altri. Si è formata come drammaturga con José Sanchis Sinisterra e Luigi Maria Musati. Tra i suoi lavori più recenti: Sotterranea, A Domestic Tempest, Primo concerto in forma di tempesta, Meccanica di Cirano.
macchine da scrivere nasce da Andrea de Luca e Barbara Roganti. La parola, intesa come drammaturgia, scrittura scenica e ricerca vocale, è il cuore del progetto e il punto d’incontro dei reciproci percorsi. L’attore è messo al centro del teatro, come macchina necessaria alla scrittura, che può scrivere ed essere scritta, testimone e protagonista, portatore di una parola immediata, quotidiana e allo stesso tempo cercata, sopportata, cucita sulla pelle.