Un giovane cronista di provincia ingaggia una battaglia disperata contro le cosche ricercando l'origine storica, i risvolti psicologici e la portata sociale del fenomeno. Giungerà alla conclusione che la verità è sempre il risvolto di una finzione, e che in una società che venera il denaro il fenomeno mafioso è anche conseguenza di comportamenti collettivi. La vita privata del giovane cronista andrà in frantumi per le difficoltà insostenibili di un mestiere pericoloso e malpagato.
Nella vicenda entra infatti anche la figura della giovane moglie che non riesce a sostenere i disagi e i rischi cui la espone la “missione” di cui si sente investito il marito. Attraverso la figura della giovane donna il dramma viene a cucire l'aspetto “giornalistico” dell'inchiesta sul fenomeno storico e sulle origini culturali della 'ndrangheta e le vicende umane di una coppia in crisi nella Calabria di oggi. Una regione in cui i retaggi secolari cominciano ad essere scalfiti da atti di coraggio individuale che si allargano sempre più a movimenti di persone che hanno il coraggio di alzare la testa.
Nel panorama non ricchissimo di opere teatrali dedicate al tema della mafia in generale e della 'ndrangheta in particolare, questo testo vuole rappresentare la situazione di quei cronisti di provincia, mal e sottopagati, che fanno coraggiosamente il loro mestiere di ricercatori della verità e di denuncia contro i soprusi, e che spesso entrano purtroppo nelle cronache solo per le minacce e i fatti di sangue di cui sono vittime.
Enrico Bernard