Con Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani
Dopo i successi di Processo a Dio e La commedia di Candido, ritornano in scena, diretti da Sergio Fantoni, Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, con L’arte del dubbio, tratto dal libro di Gianrico Carofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini.
Un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in un teatrino da fiera di paese, in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che Ottavia e Vittorio si divertano a indossare i panni più disparati.
Si comincia con Adamo ed Eva stuzzicati dal serpente che, con la voce di Giole Dix, insinua loro il dubbio, un Dubbio con D maiuscola. Il serpente si sostituisce al creatore con il suo bizzarro decalogo “Io sono il dubbio, non esiste altra verità all’infuori di me” e diventa il motore che alimenta i diversi episodi che appaiono in scena. Le musiche, composte da Cesare Picco ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nell’episodio dell’assassinio di Don Peppino Diana a opera della camorra, e della morte dei sette operai della Thyssen.
“Gianrico Carofiglio – afferma Fantoni – ha il merito di aver portato, con il suo straordinario libro L’Arte del dubbio, il tema del Dubbio fuori del perimetro strettamente giuridico, per lasciare che dilagasse nella realtà quotidiana.”
Si parla dei nostri giorni, di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole, della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità dei giornali. Una sorta di “risiko teatrale” che racconta la guerra fra Vero e Falso, scaturito nientemeno che da verbali autentici di processi italiani. Presi direttamente dai nostri Tribunali, compariranno in scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi: un’umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in quel gigantesco teatrino che si chiama realtà.