“Avete mai confuso il sogno con la vita? O nascosto qualcosa come un ladruncolo qualsiasi? Vi siete mai sentiti impauriti come davanti ad una strega? O creduto che i vostri oggetti come per magia si muovessero e invece erano fermi? Forse aveva ragione mia madre. Forse sognavo e basta. Forse erano gli anni ‘80. O magari ero o mi sentivo una Cenerentola.” Così si presenta la protagonista della storia, come una ragazza interrotta dalla presenza di una madre “troppo buona”. Ci racconta della bontà che diventa identica alla cattiveria, quando presume di sapere ciò che è giusto o sbagliato, quando non riesce a lasciare spazio per vivere. Ripercorrendo i passi di Cenerentola, incontrando i personaggi della storia che prendono sostanza, forma e colore dalla tappezzeria delle pareti e dagli oggetti di uso quotidiano e che si animano nella sua stanza grazie alla musica di un walkman, la protagonista gioca, canta, danza e sognando cambierà la propria vita.