Raccontare Aida ai bambini offre anche l’occasione di raccontare Verdi: Giuseppe Fortunino Francesco nato nel piccolo paese di Roncole. Il bambino che sognava la musica, l’enfan prodige che suonava l’organo ad orecchio nella chiesa del paese, che percorreva chilometri a piedi per andare a lezione di musica, che non è stato ammesso al conservatorio. Il ragazzino timido e scarso di parole che s’affacciava affascinato dalla porta dell’osteria di famiglia per ascoltare un suonatore di violino ambulante. A condurci nell’opera, sarà un insolito personaggio: un custode. Non il custode di un teatro, e nemmeno quello di una casa, di un giardino o di una stalla come ne aveva tanti il Maestro nelle sue tenute. Un custode di un curioso cimitero di campagna! Niente paura, qui non ci sono fantasmi, ne scheletri. Questo è un cimitero che canta e suona! Già, perché si sa che nelle opere di verdi muoiono tutti o quasi. Anche nell’Aida tutto finisce in una tomba. Ma la musica di verdi e immortale e tra ironia e po’ di poesia ecco che il piccolo cimitero si trasforma, si copre di sabbia, si ergono piramidi, e prende vita la storia di Radames e di Aida, bella, bella da morir!