Ballata d’autunno è un’opera multidisciplinare che unisce il teatro d’ombre, il mimo, l’acrobatica aerea, la danza, la manipolazione e il clown. In essa si mescolano così la forza del circo, l’improvvisazione del teatro di strada e la poesia del teatro di figura, veicolati dal linguaggio universale del corpo, dello sguardo e delle ombre. Personaggi senza parole ci trasportano in una performance fuori dal tempo, che narra la scoperta di un mondo nuovo, una realtà da esplorare e in cui perdersi, una periferia che si trasforma in una foresta nella quale è necessario cercare la propria strada, il proprio luogo di appartenenza, la propria identità. Uno spettacolo ricco di immagini forti, con netti contrasti di luci e ombre, di colori caldi e freddi, di silenzi stridenti e melodie cullanti. I personaggi sono passeggeri di una zattera che naviga nel tempo, sospesi fisicamente e metaforicamente. Una coltre di ghiaccio che ricopre tutto, che congela il tempo e sospende l’aria. Un’atmosfera post-atomica, dove tutti gli elementi della città restano presenti, ma stravolti dal tempo, dall’abbandono e dalla natura che ha preso il sopravvento. Una città senza nome, che ha perso la sua identità: invasa dalla natura e spoglia di abitanti. Una città silenziosa, dove l’unico linguaggio è quello del vento che solleva in turbinii concentrici le foglie secche. Una città sospesa nel tempo, dove i secondi cadono lenti come una foglia che si stacca dal ramo. Due ombre che compaiono dal sottosuolo, memorie di un tempo passato, ricordi che tornano ad affiorare...