Direttore d’orchestra Guy Condette
Regia Nicola Zorzi
Scene Mauro Tinti
Costumi Elena Cicorella
Disegno luci Michele Della Mea
personaggi e interpreti
Hoffmann Max Jota (22 feb), Giovanni Coletta (23 feb)
Lindorf/Coppelius/Dottor Miracle/Dapertutto Federico Cavarzan (22 feb), Carlo Torriani (23 feb)
Antonia Madina Serebryakova-Karbeli (22 feb), Erminie Blondel (23 feb)
Olympia Claudia Sasso (22 feb), Anna Delfino (23 feb)
Giulietta Alice Molinari (22 feb), Anna Consolaro (23 feb)
Niklausse Marta Leung Kwing Chung (22 feb), Arianna Rinaldi (23 feb)
Spalanzani/Nathanael Fabio Mario La Mattina (22 feb), Murat Can Guvem (23)
Madre Sofio Janelidze (22 feb), Mia Waniw (23 feb)
Crespel/Luther Eugenji Gunko (22 feb), Lukas Zeman (23 feb)
Andres/Cochenille/Frantz/Pittichinaccio Andrea Schifaudo (22 feb), Qing Xu (23 feb)
Hermann/Schlemil Veio Torcigliani (22 feb), Juan Josè Navarro (23 feb)
Orchestra Archè
Ensemble vocale del Progetto LTL OperaStudio 2013
maestro del coro Marco Bargagna
La scelta degli interpreti è il risultato del Laboratorio LTL Opera Studio 2013
Nuovo allestimento del Teatro di Pisa.
Coproduzione LTL Opera Studio (Teatro di Pisa, Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca), Teatro Coccia di Novara.
Opera dalla gestazione tormentata, Les contes d’Hoffmann è il lavoro più ambizioso di Offenbach, che vide la luce solo dopo la morte dell’autore, spirato nel 1880 proprio quando ne stava portando a termine la composizione. Offenbach, mago dell’operetta, genere di cui è considerato il padre e del quale ci ha lasciato celebri ed effervescenti titoli, con Les contes d’Hoffmann si cimenta in progetto di più ampio respiro. La trama si basa su una pièce di Jules Barbier e Michel Carré, nella quale lo stesso Hoffmann, artista dallo spirito romantico e dalla personalità sfaccettata e poliedrica, diventa protagonista e narratore dei suoi stessi racconti. Fiabeschi automi, scienziati ambigui, misteriose e mortali malattie provocate dal canto, amanti e corteggiatori, inquietanti presenze, compaiono in un caleidoscopio di situazioni sospese tra il fantastico e il sinistro. Tre sono i racconti cui si ispirano principalmente le vicende del libretto - L’uomo della sabbia, La storia del riflesso perduto e Il violino di Cremona - ma assai numerose sono le fonti dirette o indirette cui attinge Les contes d’Hoffmann, opéra-fantastique assolutamente degna del suo nome, in cui razionale e irrazionale si amalgamano per dar corpo e vita a un mondo dalla sostanza onirica.