In una piccola città un Grande Dittatore Generale si è impossessato di tutto e di tutti: nessuno lo ha mai visto, ma il suo metallico vocione terrorizza la gente dagli altoparlanti disseminati nelle strade. Tutto è proibito: esprimere le proprie idee, la musica, i colori, persino affacciarsi alla finestra. Tutte le cose sono nelle sue mani: le case, le fabbriche, le vite di tutti gli adulti, costretti a lavorare per lui.
Una notte, al culmine della sua cattiveria, obbligherà tutti i lavoratori ad un turno straordinario: si dovrà rimanere in fabbrica finchè il Grande Dittatore Generale sarà soddisfatto. Del resto," più si è Grandi, e più si comanda!". Piccoli e deboli dovranno obbedire, non potranno rientrare nelle loro case e saranno dunque costretti dalle necessità ad abbandonare i propri figli per tutta la notte o forse per sempre... Come Pollicino.
A casa da sola quella notte rimarrà anche una piccola ragazzina. Come fare a tornare con mamma e papà? Non ci sono rimedi facili: con il solo aiuto di una bambola bisognerà affrontare l'Orco, imparare a non farsi mangiare, rubare gli stivali delle Sette Leghe a chi ne fa un uso malvagio... E dimostrare a tutti, anche al proprio fratello maggiore, scettico e ormai rassegnato, che le malvagità sono come gesso su una lavagna: anche un bambino può cancellarle e fare un disegno nuovo.
E che i piccoli possono fare cose grandi. Anche la Rivoluzione!
Una riflessione giocosa sul potere, sul "diventar grandi" in modo non-violento, su crescita individuale e progresso civile e, perché no, sulla Democrazia.