Londra, tra gli anni Venti e Trenta. Albert, timido e complessato duca di York, balbuziente secondogenito di Re Giorgio V, non sarebbe dovuto salire al trono d’Inghilterra. Ma suo fratello Edoardo abdica per sposare Wallis Simpson, e allora tocca a lui prendere la guida del regno ed essere voce del popolo britannico in un momento difficile della storia, alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Ma che voce poteva essere quella di un re balbuziente? Quale guida per il popolo? La volitiva Elisabetta Bowes-Lyon, moglie davvero amata, e il logopedista australiano Lionel Logue, dai metodi anticonformisti che attingono al teatro e alla psicanalisi, uomo capace di sondare le anime e di medicarle, sapranno insegnare a re Giorgio VI come superare l’incubo di parlare in pubblico. Il discorso del Re è una bellissima storia sul senso di responsabilità e sulla dignità del ruolo, anche quando tale ruolo non sia atteso né desiderato, sulla solidarietà familiare e sulla forza di volontà che permette di superare ostacoli apparentemente insormontabili.
Sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, pervaso di un’avvincente empatia umana, Il discorso del Re di Devid Seidler è all’origine della sceneggiatura dell’omonimo film, pluripremiato agli Oscar 2011.