Note all'opera, di Elena Sartori: «Vivaldi è Venezia. Ariosto, assopito ai bisbigli della sua Ferrara, si risveglia sotto la lente umida e sensuale della laguna. Nella musica di Vivaldi , il poema eroico cede all’estate torrida e lunghissima del Teatro barocco, si scompone, si traveste, si diverte, si trasforma. Epos ed Ethos si smarriscono tra calli , vicoli e canali, fra ariosi, recitativi e poi ancora arie variate l’una più perfetta e meravigliosa dell’altra. Ecco allora Orlando come Don Chisciotte, idealista ed eccessivo appassionato fino al grottesco ; ecco Alcina e Bradamante stracciarsi l’un l’altra, in un bisticcio da campiello, le vesti di una sfrontata ed esperta Locandiera. Due triangoli. Orlando Furioso, il poema celebre per le due coppie di amanti che superano le avversità del Mito per fondare la Storia (Angelica/ Medoro, Bradamante/ Ruggiero), viene ricomposto da Vivaldi in due triangoli : Alcina-Ruggiero-Bradamante da una parte, Orlando – Angelica- Medoro dall’altra. E’ il tradimento che a Vivaldi piace mettere in musica: l’equivoco, il nascondimento, la manipolazione , ma soprattutto l’eterno spettacolo buffo del personaggio semplice di cuore gabbato dai più furbi. Tutto quanto in Ariosto è incantesimo e magia, qui è ridente, spudorata umana volontà : una vertigine di bellezza dalle fondamenta fragili e dalle direttrici insicure che, come tante volte avviene a Venezia, spesso non portano in alcun luogo. Goldoni è nell’aria.»
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L'Orlando furioso, quasi un "cantiere" operistico continuamente chiuso e riaperto, è il dramma in musica a cui Vivaldi lavorò praticamente per tutta la maturità. All'eroe ariosteo si rivolgeva nel 1713 una partitura d'esordio di Giovanni Alberto Ristori, il cui successo trionfale segnava il debutto di Vivaldi in qualità di impresario d'opera (ma anche, forse, di diretto collaboratore musicale dell'Autore), ispirandogli anche, tuttavia, la prima stesura del suo Orlando furioso, che vide la luce l'anno successivo. Parti significative di quella prima versione saranno riprese e rielaborate nel "terzo Orlando" della vita di Vivaldi, quello del 1727, quello che viene presentato al Teatro del Giglio. Il tema eroico-magico è qui reso dal Compositore con tutta la varietà ritmica e cromatica che caratterizza le sue più celebri pagine strumentali, portando l'ascoltatore alla scoperta di un Vivaldi furioso, lirico, trascendentale e appassionato.
L'Orlando furioso di Vivaldi è opera inedita. I musicisti presentano al pubblico un'edizione creata appositamente per il pubblico del Teatro del Giglio a partire dal manoscritto Fondo Giordano 39bis della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.